L’elenco dei siti considerati patrimonio dell’umanità dall’Unesco sono 962 nel mondo, di cui 745 culturali, 188 naturali e 29 misti e 47 sono quelli che risiedono nel territorio italiano, di cui , 44 culturali e 3 naturali (Isole Eolie e Dolomiti e Monte San Giorgio).
Entrare nella lista dei siti Unesco non è fatto scontato: il percorso richiede da parte degli Stati membri la compilazione ogni 5 anni di una lista propositiva e la redazione di un dossier di candidatura del sito, con tutte le informazioni di eccezionalità culturali, territoriali e quant’altro sia necessario per la sua valutazione e integrazione nella lista. La professoressa Paola Falini, dell’Università La Sapienza, che interverrà il prossimo 5 ottobre al convegno internazionale “Paesaggio: cura, gestione, sostenibilità” a Torino (www.biennalecrearepaesaggi.it) sul tema “Paesaggi culturali e piani di gestione: le esperienze dei siti Unesco della val d' Orcia e di Assisi in Italia”, avverte della possibilità di essere estromessi dalla lista, come è successo nel 2009 a Dresda, promossa patrimonio dell’umanità solo 5 anni prima.
I motivi per cui un sito sia iscritto nella List of World Heritage in Danger possono essere diversi: il rischio può essere accertato o potenziale e può trattarsi per esempio di pericolo di estinzione di specie protette, danneggiamenti di strutture archeologiche, guerre e conflitti armati, espansione e trasformazioni culturali, bracconaggio, terremoti e altre calamità naturali, inquinamento, abusivismo edilizio, urbanizzazione incontrollata, mancato controllo dei flussi turistici. Il caso di Dresda – il primo in Europa a perdere lo status - riguarda la costruzione del ponte Waldschlösschenbrücke sul fiume Elbe, voluto per risolvere problemi di congestione del traffico, ma considerato dall’Unesco impattante per il paesaggio e per il centro storico della città, costituito da palazzi barocchi, chiese, teatri e musei. Perdere lo status di patrimonio dell’umanità ha ripercussioni negative sull’attrattività turistica del luogo e sulla possibilità di accedere a fondi governativi per altri siti.
Al 2012 i siti italiani iscritti sono: Arte rupestre della Valcamonica; Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo Fuori le Mura; La chiesa ed il convento domenicano di Santa Maria delle Grazie con "La cena" di Leonardo da Vinci; Centro storico di Firenze; Venezia e la sua laguna; La piazza del Duomo di Pisa; Centro storico di San Gimignano; I Sassi di Matera; La città di Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto; Centro storico di Siena; Centro storico di Napoli; Crespi d’Adda; Ferrara città del Rinascimento e il suo delta del Po; Castel del Monte; I trulli di Alberobello; Monumenti paleocristiani di Ravenna; Centro storico della città di Pienza; Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata; Il Palazzo Reale del XVII sec. di Caserta con il parco, l’Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di S. Leucio; Costiera Amalfitana; Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande; Portovenere, Cinque Terre e Isole di Palmaria, Tino e Tinetto; Residenze Sabaude; Su Nuraxi di Barumini; Area archeologica di Agrigento; Villa romana del Casale a Piazza Armerina; Orto Botanico di Padova; Area archeologica di Aquileia e basilica Patriarcale ; Centro storico di Urbino; Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula; Villa Adriana a Tivoli (Roma); Assisi, la Basilica di San Francesco e altri siti francescani; Isole Eolie; Città di Verona; Villa d'Este a Tivoli (Roma); Città Barocche del Val di Noto; Sacri Monti di Piemonte e Lombardia; Monte San Giorgio; Val d'Orcia; Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia; Siracusa e la Necropoli rocciosa di Pantalica; Genova: Le Strade Nuove and the system of the Palazzi dei Rolli; Mantova e Sabbioneta; Ferrovia retica nel territorio di Albula/Bernina (Italia/Svizzera); Dolomiti; I longobardi in Italia. Luoghi di potere; Siti palafitticoli preistorici delle alpi.
Dobbiamo temere l’estromissione dalla nella Lista del Patrimonio Mondiale di qualche nostro sito nazionale?
20 09 2012
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Commenti
Da ieri la via è chiusa a causa di un crollo avvenuto per colpa della siccità, che ha fatto franare la roccia, ferendo anche quattro turisti.
Quando diventerà realtà il piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio promesso dal Ministro Corrado Clini, esisterà ancora la via dell'amore?
La via è interrota, ma la strada è lunga....
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